Per battere la crisi ci si può anche reinventare spogliarelliste. L’importante è non finire nella festa sbagliata, come capita alla protagonista di questo film.
Il regista Jake Kennedy confeziona un mockumentary interessante, montato in modo da non far quasi vedere che si tratta di un prodotto commerciale; i passaggi di mano della telecamera hanno un filo logico che permette di vedere tutta la storia comprendendo poco per volta i meccanismi che collegano i vari protagonisti, e sentendosi vagamente impotenti, come nella migliore tradizione di questo genere di pellicole.