Grande invenzione la soggettiva. Colpo d’effetto dalla strabiliante portata. Rendere lo spettatore personaggio attivo, attore, permettergli di addentrarsi morbosamente nella scena dal suo stesso punto di vista è di quanto più geniale la settima arte abbia offerto.
Dal Napoleon di Abel Gance fino ai voli pindarici e psichedelici dell’Enter The Void di Gaspar Noè, la tecnica della presa diretta può tranquillamente considerarsi fra i più astuti orpelli in fatto di entertainment. Addentrarci in un’analisi approfondita di ciò che concretamente ha comportato l’utilizzo sfrontato del piano sequenza e delle sue derivazioni iper veriste, fondamentalmente rivolte all’architettura di una fiction quanto più credibile per il fruitore, risulterebbe in questa sede operazione assai complessa.