L’amico Enzo Verrengia, giornalista e romanziere di lungo corso – sul mio taccuino personale indimenticabile la sua antologia La notte degli stramurti viventi (Stampa Alternativa, 2001) – compie un miracolo che ha dell’incredibile.
Come suggerisce il titolo, il romanzo è ambientato nel mondo della musica e ha come protagonisti i membri di un gruppo metal, gli Snake God Hunters. In viaggio per raggiungere un piccolo paese dell’Oltrepò Pavese, i cinque ragazzi si perdono tra le nebbie lombarde: uno di loro vedrà riaffiorare i ricordi di una forza diabolica che alberga in lui e che avrà il potere di seminare morte e distruzione.
Samuel Giorgi debutta con un affascinante thriller soprannaturale non privo, però, di importanti difetti.Pubblicare un romanzo d’esordio non è di per sé facile, né lo diventa ancora di più quando lo si fa con un grande marchio editoriale, visto che la notorietà potrebbe facilmente rivelarsi un’arma a doppio taglio. Non deve essere stato facile, quindi, per Samuel Giorgi riuscire a mantenere la giusta rotta una volta che il suo Mangiateste è sbarcato in libreria con Piemme, ancora di più perché non si tratta del solito romanzetto da lettura estiva, magari un po’ piccante, ma di un vero thriller che sconfina spesso nel soprannaturale.
Uscirà il prossimo febbraio, per i tipi di Piemme, l’ultimo, corposo romanzo di Linwood Barclay, già autore del fortunato thriller Senza dirsi addio (No Time for Goodbye, 2007).In una calda, torrida notte di luglio, l’intera famiglia Langley viene massacrata. Nessuno riesce a comprendere il movente di un’esecuzione tanto brutale: nulla è stato rubato all’interno dell’abitazione.
Tutti vogliono quel manoscritto.Pontefici, imperatori, alchimisti: nel corso dei secoli, in tanti hanno cercato di impossessarsene. Ma solo il piccolo Andrej, di appena otto anni, sa dove si trova.
Boemia, 1572. All’interno di un convento in rovina, un monaco perpetra un vero e proprio massacro, uccidendo tutti i confratelli più un nutrito gruppo di uomini, donne e bambini. Tra le vittime ci sono anche i genitori di Andrej, unico superstite della strage. Il bambino riesce a fuggire, portando in salvo non solo la pelle, ma anche un segreto con il quale convivere potrebbe diventare pericoloso: all’interno del convento è conservato da secoli un voluminoso manoscritto dal titolo La Bibbia del diavolo.
Salve a tt, il film l'ho visto e...
Mi è piaciuto molto! Il modo in cui...
L'ho finito di leggere ieri sera e sinceramente...
Beato te che puoi permetterti di scartare un...
Bella storia!...
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