Ad un certo punto King inizia a mettere in dubbio la sua stessa teoria che la fruizione della violenza sia catartica.
Il regista irlandese Neil Jordan e la sua ultima pellicola, The Brave One, hanno scatenato un piccolo caso nei piani alti della critica cinematografica d’oltreoceano, ridando improvviso vigore a quella che è una delle questioni irrisolte più delicate dell’intero mondo della settima arte: la presunta noncuranza con cui registi e sceneggiatori sottopongono al pubblico dosi di violenza, e giustificazioni della stessa, sempre più estreme e lontane da un supposto senso etico comune.