Il romanzo d’esordio del maestro dell’horror: una storia agghiacciante, drammatica e a tratti struggente.
Carrie è il romanzo d’esordio di Stephen King, il libro con cui il maestro dell’horror, nel 1974, rivelò al mondo intero il suo immenso talento. L’opera ebbe una gestazione abbastanza travagliata, poiché dopo una prima stesura sotto forma di racconto, King decise di gettarlo via per niente convinto del risultato, ma in suo soccorso arrivò la moglie Tabitha (a cui poi sarà dedicato il libro) che lo convinse a lavorarci trasformandolo in un romanzo: «Cominciai a lavorare su Carrie come se si trattasse di un racconto, ma poi pensai che forse si poteva far bollire il tutto un po’ più a lungo prima dell’esplosione finale e, prima che me ne accorgessi, ecco che era diventato un romanzo. […] Devo essere sincero: non mi aspettavo molto da Carrie. Pensavo: “Chi vorrà mai leggere un libro su una poveretta afflitta da problemi mestruali?” Non riuscivo a credere di essere al lavoro su una storia del genere.» [1]
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Autore: Marcello Gagliani Caputo
mag 18, 2012