Gli appassionati di Horror non posso trascendere dai film di Margheriti, che sebbene nel tempo non ha poi saputo replicare i successi iniziali, ha lasciato un importante segno nel cinema horror italiano. Varrebbe la pena annoverarlo anche solo per questa pellicola.
Nel 2002, otto mesi prima della guerra in Iraq, l’esercito americano cattura un’entità soprannaturale e la rinchiude nella base di Stormhouse dove il Governo decide di inviare Hayley Sands, sensitiva che aiuta la polizia a risolvere i casi più spinosi. Qui la ragazza cerca di stabilire un contatto con l’entità, ma presto la situazione precipiterà gettando la base nel caos.
Cassadaga è il nome di una comunità votata alla ricerca di spiritualità dove trovano rifugio anche persone in difficoltà con la propria vita. Qui giunge la giovane e affascinante Lily Morel, da tempo sconvolta per la tragica morte dell’amata sorella. Lily è alla ricerca di energie e motivazioni per lasciarsi le brutte esperienze alle spalle e cominciare una nuova esistenza.L’ambiente di Cassadaga e le persone che la popolano inzialmente l’aiuta, ma poi, nel corso di una seduta spiritica, evocherà il fantasma di una donna orrendamente massacrata e uccisa tempo prima da un sadico serial killer.Il fantasma comincerà a tormentarla, e Lily non potrà fare altro che investigare su quanto accaduto alla poveretta. Le sue ricerche la porteranno fin troppo vicina al sanguinario assassino seriale autore del sanguinario delitto.
Dopo più di cento anni, lo Yankee Pedlar Inn sta per chiudere. Gli ultimi due impiegati, Claire e Luke,sono determinati a trovare prove del fatto che l’hotel sia uno dei luoghi più stregati del New England. Mentre si avvicina il giorno della chiusura l’hotel si popola di strani clienti mentre lo spirito di una sposa insanguinata comincia ad aggirarsi per i corridoi dell’albergo.
Se avete detto Shining avete sbagliato, mentre se avete detto 1408, pure. In questo caso stiamo parlando di 19 Doors, dell’americano Bruce Koehler, già regista di End Game e River of Darkness, che in questa pellicola si cimenta anche negli effetti speciali. Anche se, per essere proprio pignoli, non se ne sono visti tanti, e quei pochi lasciano un po’ perplessi.
La cittadina californiana di San Antonio Bay è in procinto di festeggiare il suo primo secolo di vita, quando cominciano ad accadere strani fatti causati da un’improvvisa e fitta nebbia che compare e scompare misteriosamente.
Dire questo, probabilmente, è fare un piccolo torto alla pellicola di Geoffrey Sax, sceneggiata senza particolare impegno da Niall Johnson, ma si comincia a essere stanchi di film che promettono bene in fase iniziale e che crollano miseramente nel proseguio e si “sfracellano” letteralmente nel finale.
E’, forse, la sua unica ragione d’essere.
Premetto che la delusione che si prova nel guardare un film è direttamente proporzionale alle aspettative che si nutrono per lo stesso, e in questo caso le mie erano sicuramente sovradimensionate.