Peccato che le cose non siano come sembrino e che le persone non siano mai chi dicano di essere…
Erano i lontani anni ’70 quando l’esordiente Tobe Hooper presentò al pubblico una creatura mostruosa e deforme, alienata e alienante, che presto, contro ogni aspettativa, sarebbe entrata a far parte dell’Olimpo dei cosiddetti “nuovi mostri”. Dopo tre sequel e un remake, anche Thomas Hewitt aveva bisogno di un prequel che ne spiegasse, in qualche modo, la sua nascita. E così, Hooper cede i diritti al regista in erba Jonathan Liebesman – che alle spalle aveva, soltanto, il poco riuscito Al calar delle tenebre – per raccontare in chiave moderna, la storia di Letherface.
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Autore: Martina Calcabrini
lug 18, 2011