Micheal Cordy spreca un po’ troppa carta per un romanzo che non riesce a prendere forma… Neppure sul finale
Il piccolo Nathan Fox assiste con i suoi stessi occhi all’omicidio dei suoi genitori. Quel trauma lo accompagnerà per tutta la sua esistenza, fino al giorno in cui una donna viene portata al Portland General Hospital e lui, che in quel posto ci lavora come dottore, si accorge che qualcosa lo accomuna a quella persona. Qualcosa di misterioso ed inspiegabile. La donna racconta di avere delle visioni, che all’apparenza sembrano frutto di una mente allucinata, ma invece nascondono una verità ben più inquietante.