Come da copione, a una puntata lenta e riflessiva, ne segue una ricca di pathos e adrenalina.
Anche la decima puntata della quarta stagione di The Walking Dead ha seguito il canovaccio a cui ci hanno abituato gli autori in questi anni, e così, dopo un episodio lento e riflessivo in cui lo scontro generazionale tra Carl e Rick aveva tenuto banco, interrotto soltanto da qualche incursione di Michonne (e del suo passato), ecco una puntata ricca di adrenalina e azione dove gli zombie tornano sbucare da ogni angolo.
Dopo aver lasciato il primo gruppetto di sopravvissuti, in questa quarta puntata si fa un’ampia panoramica sugli altri personaggi conosciuti nella prigione, cominciando da Daryl e finendo col ritorno in scena di una vecchia conoscenza, passando per alcune gradevoli sorprese e nuovi possibili sviluppi, oltre che nuovi volti. Ce l’avranno fatta tutti? Glenn e Maggie si ritroveranno? Che fine ha fatto la piccola “spaccaculi”? Questa puntata risponde a tanti degli interrogativi che ogni appassionato si è posto alla fine della mid-season, preoccupandosi di riallacciare la trama, ma anche di seminare per il futuro della serie.
Abbandonata la prigione e tornando on the road, The Walking Dead sembra, quindi, riacquistare un po’ di freschezza, seppur prigioniera di una struttura circolare che, inevitabilmente, la porta spesso a ripercorrere strade già battute. E anche le novità che si prospettano alla fine di questo quarto episodio sembrano voler confermare ciò, ripresentando situazioni già vissute in passato: cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.
Nel frattempo, però, ci siamo goduti una bella sfilata di zombie, scontri corpo a corpo, sangue e violenza come non la si vedeva da qualche tempo, un po’ di adrenalina e nuovi scenari in cui la storia dovrebbe tornare a camminare. Ciò, però, senza rinunciare ad alcuni momenti di toccante analisi della nuova situazione in cui si trovano i personaggi della serie, grazie a un incipit magistrale in cui la voce fuori campo di Beth legge alcuni brani del suo diario personale. Una lettura di speranza e di coraggio che viene contrapposta, con un incredibile risultato visivo, ad angoscianti immagini di fuga.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).