Bates Motel 1×10 (Season Finale)

Il finale vede da una parte il superamento dei problemi di Norma col pazzo Abernathy e dall’altra l’esplosione di follia del giovane – sempre più disturbato – Norman

Si arriva all’ultimo episodio piuttosto all’improvviso, molte cose sono accadute dall’arrivo dei Bates a White Pine Bay e in sole dieci puntate ci siamo affezionati alla folle Norma e all’introverso Norman tanto da sperare in un finale degno dei loro personaggi. Nell’episodio “Midnight” Norma chiede aiuto a Romero per la questione dei soldi che vuole Abernathy e lo sceriffo promette di occuparsene, senza indicare però in quale modo. Preoccupata, la donna convince Dylan a darle una pistola e si fa insegnare ad usarla. Norman chiede ad Emma di andare al ballo della scuola insieme e nel frattempo inizia a maturare una sorta di gelosia dopo aver visto la confidenza che c’è tra Bradley e Dylan. Giunti a poche ore dall’appuntamento di Norma con Abernathy, la donna si lascia andare ai ricordi, temendo il peggio, e confida a Norman degli abusi subiti quando era un’adolescente da parte del fratello.

Arrivata la mezzanotte, Romero si presenta all’incontro col criminale e, dopo aver messo in chiaro chi comanda in città, lo uccide a sangue freddo; Norma è spaventata e allo stesso tempo sollevata. Al ballo invece, gli sguardi di Norman verso Bradley mettono a disagio Emma che se ne va, piantandolo lì, e anche il ragazzo di Bradley non sembra gradirli e colpisce Norman al volto, lasciandolo a terra. Nel tornare a casa, il ragazzo viene soccorso dalla professoressa Watson, la quale lo porta a casa sua e lo cura: mentre la donna va a cambiarsi, Norman riesce a vederla e, in una visione tipica dei suoi momenti cosiddetti di blackout, matura l’intenzione di aggredirla. Il ragazzo tornerà a casa senza ricordare nulla e la serie si chiude con le immagini del cadavere della donna, la “B” che aveva una relazione col padre di Bradley.

Un episodio particolare questo dove la tensione è misurata fino all’agghiacciante finale in cui Norman – ormai l’abbiamo capito – commette di nuovo, in uno stato di trance, qualcosa che sicuramente andrà a influire sulle vicende future della sua famiglia. Mentre quindi alcuni giochi si chiudono e finalmente i guai legati a Summers, Shelby e Abernathy possono considerarsi un capitolo chiuso, vediamo esplicitate alcune delle caratteristiche del Norman Bates hitchcockiano, dalla tassidermia dell’episodio precedente all’avversione verso le donne “poco di buono” (in questo caso l’ignara Watson), maturata lentamente in seguito alla disastrosa storia con Bradley e al rapporto morboso con Norma. Il bilancio quindi sulla serie è, tutto considerato, positivo: se da un lato si è scelto di sacrificare molto della storia originale, lasciando solo il rapporto madre-figlio, dall’altro si è pensato molto intelligentemente di sviluppare la storia sia dal punto di vista delle dinamiche adolescenziali e sia da quello della “città di pazzi” riuscendo così a costruire un microcosmo potenzialmente ricco nel quale far crescere le perversioni e le follie di un giovane e moderno Norman Bates. Non sempre il ritmo si è mantenuto alto, ma la scelta di contenere la prima stagione in dieci episodi si è rivelata giusta, senza quindi incappare nel rischio di annoiare il pubblico con puntate riempitive. Ancor più vincente la scelta dei protagonisti: Vera Farmiga e Freddie Highmore sono a dir poco perfetti e speriamo di vederli sempre a questi livelli anche nella seconda stagione che arriverà sul piccolo schermo nel 2014.

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