Il Sonno della ragione – a cura di Pietro Valletti

Se siete stanchi dei soliti spettri britannici o dei maniaci all’arma bianca dell’America profonda, eccovi un assaggio di quante zone d’ombra vi siano laddove batte sempre il sole.

Questo libercolo sulla narrativa fantastica spagnola e ispanoamericana, oltre a inserire il lettore italiano nell’universo visionario e orrorifico dei paesi latini, che si associano al sole, all’esotismo caliente e a tante altre sciocche immagini da cartolina, ci permette di seguire un po’ l’evoluzione storica di tutta la letteratura fantastica dell’800 scaglionata in quattro grandi fasi. I racconti di autori quasi del tutto sconosciuti, sono divisi in quattro gruppi da tre.
Il primo si intitola L’influenza del pensiero romantico e presenta storie gotiche piuttosto classiche e  molto divertenti: fantasmi vendicativi, boschi pieni di spettri, castelli diroccati e fanciulle in pericolo rappresentano una serie di cliché vetusti per il lettore smaliziato, ma l’ingenuità che guida questi scrittori riconduce all’entusiasmo cinico dei maggiori autori cinematografici del gotico italiano. Il Monte delle Anime di Gustavo Bécquer per esempio sarebbe stato un soggetto perfetto per un film di Mario Bava, Antonio Margheriti o Riccardo Freda. Sarà la comunanza geografica ma le visioni lugubri suggeriscono questo tipo di decadenza grossolana e anarchica piuttosto che le prolisse tenebrosità inglesi, anche se la matrice viene da lì. Il secondo gruppo si intitola L’Influenza di E.T.A. Hoffman, scrittore tedesco poco citato ma che per la storia del genere fantastico è uno degli esponenti decisivi. E così si passa agli amori ossessivi per i ritratti (La Madonna di Rubens di José Zorrilla), e le marionette che si animano (La principessa e il monello di Benito Galdòs). Quest’ultimo è uno dei racconti più struggenti e stimolanti dell’intera raccolta e con un colpo di scena conclusivo trasforma l’incanto di una favola moderna in un incubo antichissimo. Il terzo gruppo di racconti si intitola L’influenza di E.A.Poe e tratta di ventagli stregati (Il pavese di un ventaglio di Pedro Escamilla), morti che tornano per confessarsi (Lanchitas di José Maria Roa Barcena) o l’indimenticabile apparizione di un demone nella notte (La donna alta di Pedro Antonio de Alarcòn): questo in particolare è un capolavoro agghiacciante su di un demone persecutore a metà tra un allucinante spettro Jamesiano e un lercio incubo di Guy De Maupassant. Il quarto gruppo si intitola L’influenza del pensiero positivista e ne fanno parte i racconti più noiosi e trascurabili. Nell’insieme comunque una lettura consigliatissima, anche per l’ottima traduzione di Pietro Valletti, autore dell’introduzione e curatore fin troppo zelante visto che riempie il volume di così tante note esplicative come se fosse un testo destinato alle scuole medie. Sia chiaro, apprezziamo molto la spiegazione di parole obsolete o personaggi e momenti storici oscuri citati nei racconti, ma sulla Cabala e Voltaire avrebbe potuto sorvolare. Altra cosa che non convince molto è la copertina: un occhio di donna sovrapposto a un cielo notturno. Non critichiamo il disegno in sé, solo non ci sembra adatto all’atmosfera tenebrosa e surreale che spesso i racconti trasmettono.

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