Autori La Morte Puttana: Intervista

La Morte Puttana: Intervista

“Dylan Dog è di tutti e questo film appartiene a tutti i suoi fans e a tutti quelli a cui ha ha regalato anche un solo sorriso“.

Quattro chiacchiere con Denis Frison, regista, co-sceneggiatore e interprete dello spassoso fan movie dylandoghiano La Morte Puttana, che ha da poco raggiunto l’invidiabile somma di 100 mila visualizzazioni su Youtube. Buona lettura e buona visione.

Uno degli elementi più entusiasmanti del vostro lavoro è l’assoluta fedeltà filologica al Dylan Dog originale. Ci sono decine di riferimenti a luoghi, cose e persone care a chi conosce ed è cresciuto con il fumetto. Cos’è necessario, oltre a essere dei fedeli cultori di un determinato soggetto, per girare un fan film come il vostro?

Si può dire che fare un fan film sia una cosa davvero complicata, soprattutto se il progetto ha una durata elevata. Purtroppo ci sono davvero tantissime difficoltà da affrontare: tenere uniti gli attori, far fronte alle spese con budget ridicoli e quindi capire come realizzare tutto, dove tagliare e dove invece investire. Ma soprattutto ci vuole un grandissima forza di volontà: portare a termine un film con quasi due anni di lavoro non è impresa semplice.

Sempre a proposito di fedeltà al modello originale, anche i tempi, i temi e i modi della sceneggiatura sembrano ricalcare pari passo quelli di un albo, rapportati ovviamente a tempi cinematografici. Come sono nati lo script e la scelta di portarlo a più di due ore di durata?

All’inizio si trattava di un cortometraggio, ma  una volta accorti che sul web stava riscuotendo parecchio successo abbiamo deciso di portarlo alla lunghezza di un lungometraggio; da li si è deciso di inserire un sacco di altre cose per cercare di non tralasciare quasi nulla: questo ha portato a scrivere una storia che oltre ad una trama avesse anche degli spazi dedicati esclusivamente ai personaggi e alle loro peculiarità.

Il personaggio di Groucho è semplicemente eccezionale. Come l’avete costruito e quanto è stato difficile lavorarci sopra?

Walter Brocca nei panni di Groucho è stato meraviglioso e a mio avviso costituisce uno dei punti più riusciti del film. La sua immagine e il suo vestiario sono venuti prima e poi abbiamo lavorato approfonditamente sull’anima del personaggio. La cosa più bella e che ricordo con più piacere è la semplicità con la quale Walter una volta messi baffi e ciglia finte si trasformava istantaneamente. Molte battute infatti erano inventate al momento e in quei casi il vero problema era riuscire a restare seri!

Com’è nata l’idea di coinvolgere Roberto Pedicini nel vostro lavoro? Come si è svolta la collaborazione?

Su Roberto Pedicini posso e voglio che dire che è una persona splendida e che ha saputo cogliere con pazienza quello che volevo. L’ho coinvolto perché era un mio piccolo sogno fare in modo che Francesco Dellamorte in qualche modo interagisse con Dylan Dog, ma senza Roberto – che doppiò Rupert Everett nel 1994 in Dellamorte Dellamore – sarebbe stato impossibile. La fase di doppiaggio è stata stupenda: conservo tutt’ora gelosamente  le registrazioni in cui gli chiedo più volte di farmi la battuta “Ma dov’è finito Gnaghi? Gnaghi… Gnaghi…”e lui che ad un certo punto mi risponde in romanesco maledicendomi scherzosamente…

Dylan Dog è un patrimonio collettivo che ogni singolo fan si sente in dovere di difendere a spada tratta: quali sono stati i feedback del pubblico fino a ora?

Abbiamo davvero ottenuto moltissime soddisfazione da parte dei fan: il 90% dei commenti che riceviamo sul canale Youtube e sulla pagina Facebook sono entusiasti. Ovviamente siamo tutti coscienti degli errori contenuti nel film, ma sappiamo anche che è sono dovuto alla mancanza di fondi e di professionisti che si occupassero delle varie fasi produttive. Dylan Dog è di tutti e questo film appartiene a tutti i suoi fans e a tutti quelli a cui ha ha regalato anche un solo sorriso. E poi ovviamente, appartiene a Dylan, a Groucho e a Tiziano Sclavi.

Un’altra delle caratteristiche assolutamente piacevoli del vostro lavoro è l’autoironia che emerge in alcuni momenti, come nel caso dei commenti sulla telecamera riflessa allo specchio. E’ stata un scelta a priori o avete brillantemente messo una toppa a un paio di piccoli errori?

Mi chiedono in continuazione spiegazioni sul perché di quella telecamera allo specchio. Per ora mi piace lasciare un alone di mistero intorno a questa cosa,, giusto perché vedo che tutti ce lo chiedono!

Quante persone sono state coinvolte nella realizzazione del film? Quanto è costato e quanto tempo c’è voluto per realizzarlo?

Tantissime persone, moltissimi attori di teatro e doppiatori, e  ancora molti amici. Su due piedi non saprei davvero fare una stima. Anche per quanto riguarda i costi la situazione ci è un po’ sfuggito di mano e dovremmo decidere deciderci a fare un conto effettivo: a un certo punto ci era praticamente sfuggito del tutto il controllo.Per quanto riguarda le tempistiche più o meno un anno e mezzo.

Cosa bollirà in pentola prossimamente?

Sono appena terminate le riprese di una web-series – che non riguarda Dylan – e che verrà mesa online verso metà novembre circa  dal nome Al di là del Buio. Poi ci sarà una grande sorpresa che riguarda il mondo di Dylan Dog e non solo, ma non voglio ancora svelare nulla. Ma in pentola sta bollendo qualcosa di veramente cattivo…

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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