Giunge al termine, come una sofferta agonia, la serie tv di Oren Peli e Steven Spielberg, tra mille aspettative e poche, pochissime soddisfazioni
Emmett Cole è vivo. Pare. E le ricerche, dunque, continuano estenuanti e senza sosta alcuna. Fino a che, esattamente un mese dopo, la troupe non sembra essere sulle sue tracce. Finalmente. E quando le speranza sembrano vanificarsi – e la terribile consapevolezza di una sua possibile morte si fa sempre più forte – ecco che il suo corpo viene ritrovato, intatto e perfettamente conservato… in un baco di resina. Sì, Emmett Cole è ancora vivo. Qualunque essere umano ritrovato nelle sue condizioni sarebbe morto di stenti e mesi prima della sua sparizione, ma lui no, lui è ancora vivo, nonostante tutto.
Siamo giunti, finalmente, al penultimo episodio, quello in cui buona parte dei nodi devono giocoforza venire al pettine per sbrogliarsi definitivamente verso la dirittura d’arrivo. Ad onor del merito, dunque, si può affermare che sia questo uno degli episodi meglio riusciti dell’intera stagione. Molta più azione, molte più interazioni tra i personaggi volte alla risoluzione degli enigmi principali, discreti e considerevoli colpi di scena quasi al momento opportuno… Certo, ricordarsi di dare una scossa alla serie proprio quando è sul finale non è una scelta particolarmente intelligente, se si considera che buona parte del flop di The River dipende proprio dall’inconcludenza dei primi sei episodi.
Emmett Cole è vivo, dicevamo, dunque. Ma proprio mentre le cose sembrano sistemarsi, ecco che qualcosa torna a minare nuovamente il loro cammino, il loro agognato ritorno a casa. Durante una discussione tra Emmett e suo figlio, quest’ultimo viene ferito a morte e, forse, per sbaglio. L’unico modo per riportarlo in vita, però, è anche il più pericoloso: evocare il demone Boiuna, il più cattivo dei demoni dell’intera Amazzonia, e sperare nella sua intercessione. Noncuranti del pericolo, i membri della spedizione evocano il temibile demone e riescono a salvare Lincoln. Forse…
È quasi un bene che la produzione di The River abbia deciso di investire nella realizzazione di 8 episodi. Se già in un lasso di tempo così breve le cose da raccontare si sono effettivamente ridotte all’osso, figurarsi quale sarebbe potuto essere il risultato finale di una serie tv standard da 20 episodi. Peccato, è una grossa occasione persa questo telefilm, che riesce a salvarsi in corner solo sul finale: chissà, magari, se un film sarebbe stato più opportuno.
About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.