The Walking Dead The Walking Dead Seconda Serie – Ep. 9

The Walking Dead Seconda Serie – Ep. 9

Più prosegue più “The Walking Dead” rischia di trasformarsi in una zomb-opera!

Volevate gli zombies? Eccovi serviti: in questo nono episodio della seconda stagione di The Walking Dead si torna all’antica e i morti che camminano ricompaiono in tutta la loro ferocia, almeno in buona parte della puntata. È infatti ancora forte la battaglia tra il lato orrorifico e quello da soap-opera della serie ideata da Frank Darabont, che ogni episodio sembra barcamenarsi un po’ di qua e un po’ di là, nel tentativo di soddisfare troppi palati ma finendo spesso per scontentare tutti.

Anche stavolta il canovaccio è lo stesso a cui ci ha abituato l’equipe di autori: un inizio adrenalinico con Lori alle prese con uno zombie intenzionato a entrare nella sua auto per farla a pezzi, e poi un ritorno alle dinamiche interpersonali dei protagonisti, sempre più intricate e degne di una puntata di Beautiful. A questo punto la definizione zomb-opera potrebbe davvero riassumere al meglio la messa in scena del fumetto, affidata, sul piccolo schermo, a una squadra di autori che si susseguono offrendo la propria interpretazione dell’apocalisse zombesca.

L’esempio più chiaro di ciò lo abbiamo vissuto proprio in queste ultime due puntate della serie che hanno visto una pericolosa involuzione del personaggio di Daryl, prima lanciato come uno dei possibili nuovi protagonisti e ora tornato nell’ombra (addirittura neppure vive più nella fattoria insieme ai compagni), sintomo che gli script non sono gestiti da un unico autore, ma da un gruppo (a tratti sprovveduto) di autori che si susseguono nello scrivere le puntate. È altresì probabile che alcune puntate siano state affidate addirittura ai cosiddetti staff writers, ovvero quegli autori alle prime armi a cui, di solito, lungo una stagione, viene affidata la scrittura di un episodio. Il risultato è una serie che procede a scatti, seguendo il talento di chi scrive la singola puntata e che va avanti quasi per forza d’inerzia e quasi sempre grazie soltanto alle apparizioni degli zombie che ridanno linfa vitale e rinfocolano l’entusiasmo degli spettatori.

Più avanti si procede, più impellente diventa la necessità di cambiare ambientazione: la dimostrazione è arrivata anche in questo episodio in cui la sortita cittadina di Rick, Herschell e Glenn riserva non poche sorprese. È ormai chiaro che la funzione della fattoria di Herschell è venuta meno, la scoperta della piccola Sophie ormai trasformata in morto vivente ha sancito la fine della sua utilità, adesso bisogna mettere la freccia e sorpassare, riprendendo il viaggio e tornando ad affrontare i pericoli di una metropoli o almeno di un centro abitato. Gli zombie sono la linfa della serie, gli spettatori lo hanno capito, adesso spetta agli autori accettare l’evidenza e sterzare in questa direzione, perché non basta puntare sul dualismo sempre più acceso tra Rick e Shane, ci vuole più action, più horror e più sangue… i telespettatori devono avere paura, non devono sbadigliare…


About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).

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