Immagina la tua più grande paura diventare vera. Uno “strillo” quanto mai efficace per questa pellicola basata sul romanzo del 1977 “The Howling” di Gary Brandner.
La vita di Karen White è un inferno. Lavora come giornalista televisiva, e a causa della sua esposizione video è stata presa di mira da un efferato assassino seriale, Eddie Quist. Usata come esca dalla polizia, Karen White accetta di incontrare il serial killer in un cinema porno di periferia, restando coinvolta nella sparatoria in cui il feroce criminale viene ucciso. Traumatizzata dall’accaduto, che le ha provocato anche un’amnesia, Karen accetta il consiglio del suo terapista, il dott. George Waggner, e si trasferisce, assieme al marito, Bill Neill, in un resort clinico di lusso. Karen, però, non riesce a tranquillizzarsi: suo marito Bill sembra non essere insensibile al fascino di una delle ospiti del resort, Marsha Quist, mentre dai boschi che circondano la clinica provengono terrificanti ululati, che spezzano la quiete della notte.
Quando poi Karen scopra, grazie all’aiuto della sua amica Terry Fisher, che il cadavere di Eddie Quist è scomparso dall’obitorio, la situazione precita: la giornalista si rende conto che quella in cui si trova è una colonia di lupi mannari, assetati di sangue e pronti a farla a pezzi.
Solo il suo coraggio e le pallottole d’argento possono aiutarla: però la spirale d’orrore in cui si è trovata coinvolta non è facile da spezzare, e l’incubo inizia quando tutto sembra finito…
Questo piccolo capolavoro di Joe Dante si avvale della sceneggiatura di John Sayles e di Terence H. Winkless, che riescono a costruire uno dei pochi (si possono contare sulle dita di una mano) film che trattano di licantropia degni di essere visti. Una sceneggiatura che non ha avuto vita facile, in quanto dovuto inizialmente alla penna di Jack Conrad (che avrebbe dovuto essere il regista del film, e che lasciò per contrasti con la casa di produzione) e Winkless, e riscritta poi, su incarico di Joe Dante, da Joh Sales, che ne ha tratto un film che solo lontanamente ricorda il soggetto originario. La collaborazione tra Winkless e Sayles (soprattutto la vena ironica che questo secondo autore è in grado di infondere alle sue opere) è stata così apprezzata da Dante che li ha poi voluti con sé nel film “Piranha”.
Il successo avuto da questa pellicola (anche se inferiore a quello di Landis, a causa della “brutalità” di alcune scene, e alla presenza di nudi che ne hanno precluso la visione ai minori nella puritana America) è in parte dovuto alla serie di rimandi e di citazioni cinefile di cui è colma: ad esempio, alcuni attori che rivestono ruoli principali hanno nomi che rimandano a famosi registi di film che parlano di uomini lupo (tra tutti Francio Freddie, interpretato da Kevin McCarthy, e regista del film del 1975 “Legend of the Werewolf”, oppure lo psicologo George Waggner (Patrick Macnee) che ha diretto nel 1966 “The Wolfman” con Lon Chaney Jr. e Bela Lugosi).
Anche gli effetti speciali fanno comunque la loro parte: dovuti alla bravura di Rob Bottin, non sono inferiori a quelli usati da Rick Baker nel film di Landis: la trasformazione di Eddie Quist (Robert Picaro, un nome che gli appassionati di Star Trek conoscono bene) in licantropo è un esempio eclatante di quanto detto.
Critica sociale e intrattenimento puro si fondono in modo armonioso in questa pellicola, non prevaricandosi mai, e lasciando lo spazio a un istintivo stato d’angoscia che trattiene lo spettatore alla sedia, facendo tendere i suoi nervi e rendendolo pronto a sobbalzare in più di un occasione. Un film che darebbe un peccato perdere… e voi non siete peccatori, vero?
httpv://www.youtube.com/watch?v=A31Nzr6ih9U
About Giuliano Fiocco
Ha visto nascere Horror.it, e l’ha accudito per lungo tempo assieme ad Andrea. Adesso la vita gli lascia poco tempo per le passioni, ma in un angolo oscuro del cuore rimane in agguato la voglia di scrivere. Ha scritto un romanzo, da cui è stato tratto un film, in fase di produzione.
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nov 03, 2011Posted By
ElviraUno degli horror più belli di sempre!
“rozzo”, cinico, inquietante e anche divertente, un caposaldo del genere.
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nov 05, 2011Posted By
deepred78Concordo con elvira,secondo me il miglior film sui licantropi dopo Un lupo mannaro americano a Londra