L’Apocalisse secondo Morgan Perdinka alias Danilo Arona, un libro che si muove costantemente in bilico tra sogno e realtà.
Parafrasando Zombie di George A. Romero e Lost di J.J. Abrams “Quando nel mondo (onirico) non ci sarà più posto, i sogni (e gli incubi) diventeranno realtà… e niente sarà come sembra!”
Così potremmo sintetizzare (seppure in modo riduttivo) il romanzo di Morgan Perdinka, alter ego dell’italiano Danilo Arona, Malapunta, Edizioni XII, nuovo tassello che va ad arricchire la già folta produzione letteraria dedicata all’Apocalisse. Forse sarà la febbrile attesa per la profezia Maya del 2012, ma sta di fatto che molti scrittori (vecchi e nuovi) stanno riscoprendo temi ancestrali, rispolverandoli da prospettive sempre diverse e originali. Non poteva esimersi dal confrontarsi con tale argomento uno dei migliori scrittori italiani che lo fa da un punto di vista assolutamente unico: il sogno.
In un intreccio in cui realtà e fantasia spesso si divertono a confondersi, assistiamo alla storia di un uomo distrutto dalla morte della fidanzata in un incidente stradale causato dalla sua stessa imprudenza, che decide di “andare a morire” di inedia in un’isoletta tra la Corsica e la Sardegna, Malapunta. Qui nulla andrà come previsto, anche per colpa del veloce progredire del mondo verso il cosiddetto Punto Zero.
Troppo spesso ingabbiato nella narrativa di genere, Danilo Arona dimostra ancora una volta le sue straordinarie qualità di affabulatore e la sua capacità di mescolare i generi, raccontandoci una splendida storia d’amore, ma mettendoci dentro quel pizzico di horror, thriller e fantascienza apocalittica che rende Malapunta un romanzo a 360°, libero di muoversi in vari livelli di scrittura.
Attraverso un profondo lavoro di ricerca e approfondimento, l’autore ci presenta una fine del mondo (anche se non proprio definitiva) che causa degli effetti collaterali sorprendenti: sogni e incubi che improvvisamente si realizzano, nel bene e nel male, madri che riabbracciano figli morti carbonizzati nella propria auto in fiamme, fratelli che ricompaiono nello stesso luogo dove avevano perso la vita, un uomo che ritrova la sua tanto amata fidanzata sei mesi dopo averla persa per sempre. Ma non siamo di fronte a degli scontati zombie romeriani tornati dall’inferno o di redivivi (questo termine non è utilizzato a caso…) alla Pet Sematary che tornano a casa confusi e incapaci di accettare la loro nuova natura. Gli “eroi” di Arona sono tutti personaggi in cerca d’autore, alcuni in grado di comprendere la propria provvisorietà al mondo, altri ancora alla ricerca di se stessi.
Arona-Perdinka ci racconta di un mondo che gira al contrario, col sole che sorge a ovest e tramonta a est, con gli orologi che camminano in senso antiorario, con persone che vivono esperienze al limite del soprannaturale, tenute insieme da un unico comune denominatore: Malapunta, un’isola a cui l’autore riesce a costruire attorno un’aura di mistero e orrore tanto da spingere il lettore ad andarla a cercare, desideroso di far parte in quell’affascinante enigma che l’avvolge.
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).
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