Un saggio completo ed esaustivo sul mondo degli zombie, dall’esalogia di George A. Romero fino a tutte le riletture politiche, sociali, antropologiche e scientifiche.
Se nella narrativa, avendo maggiore spazio di manovra, un autore può rileggere una storia pressoché all’infinito, giocando sui personaggi, sulle ambientazioni e sui vari risvolti psicologici, per la saggistica questo non può avvenire. Quando si affronta un saggio, nel caso particolare uno di tipo cinematografico, bisogna mirare alla chiusura del cerchio, nel senso che una volta scritto qualcosa su un argomento questo dovrà essere trattato a 360° senza lasciare ulteriori spazi di manovra a nuovi ed eventuali opere concorrenti.
Questa è l’operazione che hanno messo a punto tre autori italiani molto diversi da loro, ma accomunati dalla passione per uno dei personaggi più conosciuti e saccheggiati dalla cinematografia mondiale: lo zombie. Con L’alba degli zombie. Voci dall’Apocalisse: Il cinema di George Romero, Danilo Arona, Selene Pascarella e Giuliano Santoro hanno messo fine all’argomento, sviscerandolo in maniera così completa ed esaustiva da non lasciare, appunto, nessuno spazio per ulteriori pubblicazioni del genere se non cloni più o meno velati. Grazie a un lavoro approfondito, spesso certosino, i tre autori hanno analizzato la figura dello zombie da ogni possibile punto di vista: sociale, politico, antropologico, scientifico… dedicando questo loro studio al padre degli zombie cinematografici e cioè George A. Romero. Questi fu, infatti, il pioniere che per primo, nell’ormai lontano 1968, portò alla ribalta una figura che negli anni sarebbe diventata una parte integrante della nostra società, quasi il lato oscuro di ognuno di noi, rileggendo la classica figura dello zombie haitiano e facendone un nuovo e peggiore nemico: il Morto Vivente.
Il libro, edito dalla sempre meritevole Gargoyle Books, è sommariamente diviso in tre parti: la prima, a firma di Danilo Arona, esponente storico dell’horror (e più in generale della narrativa del soprannaturale) italico, è dedicata appunto all’opera del regista americano e ne ripercorre vita, morte e soprattutto miracoli visti gli incassi di La Notte dei Morti Viventi (il film costò 114 mila dollari e ne incassò 30 milioni in tutto il mondo!): Arona si sofferma in particolare sul processo di maturazione che Romero mostrò pellicola dopo pellicola e di come i suoi morti viventi andarono cambiando mano mano che il tempo passava e la società progrediva. La seconda parte, a firma di Giuliano Santoro (giornalista e studioso di politica e attualità), è quella forse un po’ più complicata perché dedicata ai risvolti socio-politici della figura dello zombie, e ai suoi legami con la politica e la società. Seppur risultando ogni tanto un po’ “tirata per le orecchie”, anche l’analisi di Santoro è ben costruita e ci permette di allargare i nostri orizzonti fino a ora troppo ancorati ai risvolti classici che ognuno di noi attribuisce allo zombie. La terza, infine, è quella più interessante: Selene Pascarella (giornalista specializzata in cinema), sembra divertirsi a giocare a cavallo tra i suoi predecessori, analizzando l’aspetto prettamente cinematografico della figura e dando una precisa interpretazione dei cambiamenti che Romero apportò alle sue creature film dopo film, ma soffermandosi anche su curiose e inquietanti teorie scientifiche secondo cui l’idea originale del regista americano non sarebbe poi tanto campata in aria.
Ai tre interventi, si aggiunge, alla fine del libro, una bella intervista di Paolo Zelati allo stesso Romero, grazie a cui veniamo a conoscenza di molte curiosità e notizie interessanti riguardante la sua esalogia zombesca, la classica ciliegina sulla torta.
L’alba degli zombie è un lavoro superlativo, come il precedente saggio della Gargoyle dedicato a due icone come Peter Cushing e Christopher Lee, e dimostra come ancora oggi, a distanza di oltre quarant’anni, il messaggio che Romero volle dare allora col suo primo film zombesco, sia di straordinaria attualità.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).
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lug 22, 2011Posted By
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