“Chiunque si è ritrovato a pensare a quale sarebbe il proprio comportamento in una situazione d’emergenza“.
Come ogni anno, è a gennaio che l’annuale, malefica covata degli 8 Films To Die For inizia la schiusa. Abbiamo già approfonditamente parlato del più atteso del lotto, il barkeriano Dread : è giunto ora il momento di Chris Moore e del suo Kill Theory.
Siete capaci di pensare all’inconcepibile? E’ questa domanda che si ritrovano ad affrontare sette studenti di college quando, riuniti all’interno di un’abitazione appartata con l’intenzione di festeggiare la laurea appena ottenuta, si trovano a dover fronteggiare un terribile test ordito da un misterioso killer. Alle sei in punto del mattino seguente, solo uno di loro dovrà sopravvissuto agli altri, e gli sarà concessa l’opportunità di andarsene sulle proprie gambe. Nel caso in cui, giunta l’ora fatidica, più di un concorrente fosse ancora in vita, tutti verrebbero immediatamente condannati a morte. Intrappolati all’interno di un gioco mortale, i ragazzi saranno obbligati ad uccidersi l’un l’altro per avere salva la propria vita. Con l’inesorabile scorrere del tempo, amori ed amicizie saranno messe a dura prova: nasceranno alleanze ed esploderanno tensioni man mano che la speranza si fa sempre più debole. Alcuni combatteranno per amore, altri per la propria vita, tutti cambieranno. Perchè, nel profondo, tutti siamo assassini.
La pellicola rappresenta l’esordio nell’ambito del lungometraggio per il neoregista Chris Moore, finora misuratosi nell’ambiente esclusivamente come produttore – Joy Ride, Feast, parecchi episodi del Project Greenlight – : un esordio come prevedibile all’insegna del rischio calcolato, considerato che il plot di Kill Theory, scritto dall’altrettanto esordiente sceneggiatrice Kelly Palmer, sembra parecchio debitore nei confronti delle strutture narrative a là Saw, con tanto di riflessione chissà quanto posticcia sull’effettiva natura dell’animo umano. “Chiunque si è ritrovato a pensare a quale sarebbe il proprio comportamento in una situazione d’emergenza” ha commentato il regista in fase di presentazione “Mi comporterò come un novello Rambo, o correrò a nascondermi in un angolo?“. Prodotto dalla BenderSpink (A History of Violence, Insanitarium) Kill Theory è distirbuito dalla Lionsgate dal 29 gennaio nella sale USA ed è stato selezionato per la quarta edizione dell’After Dark Horrofest.
httpv://www.youtube.com/watch?v=LS5kxAeA3tc
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.