È stata Paola Barbato, con il romanzo Mani nude (Rizzoli) ad aggiudicarsi il Premio Giorgio Scerbanenco 2008.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella serata di venerdì 5 dicembre. La giuria, composta da Nico Orengo (Presidente), Valerio Calzolaio, Loredana Lipperini, Carlo Oliva, Gianfranco Orsi, Sergio Pent, Cecilia Scerbanenco, Sebastiano Triulzi, John Vignola e Lia Volpatti, ha assegnato il premio alla Barbato con la seguente motivazione: «Il romanzo traccia a tinte forti una realtà oscura e alternativa fatta di violenze sotterranee e destini emarginati ed è caratterizzato da una scrittura cupa e claustrofobica che preme sulla pagina come una cappa di piombo dalla quale i personaggi non riescono ad emergere. Ma nel suo delirante parossismo il romanzo delinea le coordinate di un mondo in cui la quotidianità diventa il miraggio a cui i protagonisti neanche provano ad aspirare dal basso del loro delirio di violenza».
La cinquina dei finalisti, selezionata dalla giuria del premio assieme ai voti dei lettori e presentata a Courmayeur lo scorso 4 dicembre, era così composta:
Valerio Varesi, Oro, incenso e polvere, Frassinelli
Angelo Petrella, La città perfetta, Garzanti
Paola Barbato, Mani nude, Rizzoli
Ugo Barbara, Il corruttore, Piemme
Tommaso Pincio, Cinacittà, Einaudi
Questa, invece, la classifica dei lettori:
Nicola Biondo, Massimo Veneziani, Il falsario di Stato, Cooper
Cristina Zagaria, L’osso di Dio, Dario Flaccovio
Antonio D’ Errico, Il discepolo, Fratelli Frilli
Marina Crescenti, Joy – Un altro caso a Milano, Fratelli Frilli
Barbara Baraldi, La collezionista di sogni infranti, Perdisa
La Giuria ha deciso di segnalare anche il romanzo Cinacittà di Tommaso Pincio, edito da Einaudi, con la seguente motivazione:
«Perché mescola nella trama il senso di smarrimento e di paura del nostro presente attraverso una scrittura fortemente incisiva».
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