Pareva effettivamente strano, visti i magri tempi in cui versa il cinema di genere, che nessuno fosse ancora andato a ripescare Tremors (1990).
Dura la vita di frontiera, lassù nei Territori Dakota, anno del signore 1879. Una vita fatta di polvere e fatica, sacrifici e privazioni. E di registi yankee che all’improvviso ti piazzano sottoterra un nugolo di bestiacce affamate e ghiotte di carne umana. Che vitaccia.
Territori Dakota, 1879. Di questi tempi il West è talmente selvaggio da uccidere misteriosamente un’intera famiglia di coloni nel corso di una sola nottata. A far luce sul mistero un gruppo di coraggiosi uomini, convinti che il fattaccio abbia a che fare con l’ostilità dei nativi nei confronti dei pionieri. Ma ben presto scopriranno che la vera natura di ciò che stanno cacciando non è da ricercarsi nella sfera dell’umano, e che la terra su cui poggiano i propri stivali potrebbe rivelarsi la più mortale delle trappole.
Pareva effettivamente strano, visti i magri tempi in cui versa il cinema di genere, che nessuno fosse ancora andato a ripescare Tremors (1990), il bislacco e divertente monster movie in salsa redneck di Ron Underwood, con Kevin Bacon e Fred Ward. Ci hanno pensato la Blue Star Pictures e J.T. Petty, cineasta newyorchese dall’ancora scarno curriculum cinematografico (Mimic: Sentinel, S&Man), che, piuttosto che scimmiottare più o meno dichiaratamente la celebre pellicola di Underwood, ha preferito affidarsi ad una sceneggiatura propria, già sfruttata con discreto successo per l’omonimo serial Tv del 2007, e lanciarsi in una curiosa variazione sul tema con qualche possibile sorpresa nella manica. Stessa location – spazi apertissimi, aridi, vagamente ma variamente popolati -, analoga natura sotterranea della minaccia – creature simil-crawlers a-là The Descent, ma collocazione temporale, forma e finalità sostanzialmente diverse: quando Tremors svela la propria reale natura di giocattolino leggero, divertente e divertito, The Burrowers preferisce mostrare i denti e, ad ogni occasione, quante più viscere possibile. Tanto da spingere il regista ad indire un nuovo mini-casting ed aggiungere nuove scene a riprese ufficialmente ultimate perchè ” non c’erano ancora abbastanza scene della serie – protagonisti combattono i mostri brandendo arti strappati dai cadaveri putrefatti dei compagni –“. Una credibilità sul versante gore che molto dipenderà dal lavoro svolto dai tecnici della Almost Human FX, compagnia USA già dietro le quinte di Vacancy (2007) e del serial Terminator: The Sarah Connors Chronicles. Almeno intuitivamente, la pellicola quindi giostrerà sul doppio binario sangue/adrenalina: il saper sfruttare al meglio le classiche dinamiche dell’assedio – la maggior parte delle quali localizzate in spazi aperti – potrebbe fare la differenza. Per quanto riguarda il cast, confermatissimi gli interpreti già al lavoro con il regista per il serial TV: William Mapother (Lost, K-Ville), Sean Patrick Thomas (The District) e Clancy Brown, celebre doppiatore USA. Pur non avendo ancora una data ufficiale per l’esordio in sala – distribuisce la Lionsgate – la pellicola ha iniziato con il piede giusto: in concorso al Toronto International Film Festival, The Burrowers ha riscosso i giudizi entusiastici di buona parte degli addetti ai lavori.
httpv://www.youtube.com/watch?v=ksXw5ctWolM
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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