“Chiariamoci: Doomsday NON E’ un film horror” esordisce Marshall.
14 marzo 2008. Questa la data ufficiale fissata dalla Universal Pictures per l’uscita americana di Doomsday, terza fatica di quello che è da molti considerato il più talentuoso regista horror europeo degli ultimi anni, Neil Marshall. Una definizione che, stando agli ultimi aggiornamenti del suo blog, sembra iniziare a stargli stretta…
“Chiariamoci: Doomsday NON E’ un film horror” ha esordito Marshall “Certo, è dark. E’ sicuramente brutale, e molto violento. Ed è ovviamente pauroso. L’equivoco piuttosto, e questa sembra essere diventata la regola in un certo tipo di produzioni degli ultimi anni, sta tutto nell’equazione infezione da virus = epidemia zombesca. Da 28 Settimane Dopo a Resident Evil passando per il recente Io Sono Leggenda, sembra che ogni pellicola recente che abbia a che fare con un virus debba per forza essere rimepita di branchi di rottami ambulanti in cerca di carne umana di cui nutrirsi. Il nostro virus invece, rappresenterà un ritorno alle origini. Semplicemente, uccide le persone. Certo, l’infezione comporta il classico campionario di schifezze assortite, ma la conclusione è una morte semplice, definitiva e senza possibilità di ritorno. Detto questo, Doomsday non è un virus movie. Il virus Reaper è un pretesto narrativo, è l’elemento fondamentale del mondo che abbiamo creato nel film, ma non è il vero motore della pellicola. Doomsday assomiglia piuttosto a quelle produzioni stunt/action ormai scomparse dalla circolazione: uomini reali, in un mondo reale, che fanno cose dannatamente reali e pericolose!“.
A questo indirizzo troverete un interessante resoconto del making of del film firmato dallo stesso regista; più in basso, nuove immagini dal set.
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.