The Walking dead non è un semplice fumetto sugli zombi, lo si capisce fin dalle prime tavole dell’opera di Kirkman, è un dramma sui rapporti tra i vari personaggi, come si evolvono, come si spezzano, come nascono. I morti viventi sono solo uno sfondo così come lo saranno in una delle pellicole più belle sul tema post Romero, Shaun of the dead.
Opera potentissima, The Walking dead, dal tono di forte critica alla politica odierna, è stata pensata dal suo creatore come una serie infinita ovvero come una sorta di trasposizione della vita su carta stampata. Come scrive lo stesso Robert Kirkman ad introduzione alla sua opera:
“La cosa che odio di più nei film di zombie è la fine. Mi resta sempre la curiosità del cosa succede dopo. Anche quando tutti i personaggi muoiono… vorrei che la storia proseguisse. È come se guardassi una fetta della vita di una persona e poi, ad un certo punto, sul più bello, il tizio che ha le redini del film finisce per annoiarsi. Per i film di zombie è quasi sempre così: impariamo a conoscere il personaggio, seguiamo le sue avventure e poi BOOM, appena le cose cominciano a farsi davvero interessanti… ecco che iniziano a scorrere quegli odiosi titoli di coda. L’idea che c’è dietro a The Walking Dead è quella di seguire il protagonista, nel nostro caso Rick Grimes, fino a che sarà umanamente possibile farlo. Voglio che The Walking Dead sia una cronaca di anni e anni della sua vita. Non dovremo mai domandarci cosa succederà a Rick in seguito, perché, semplicemente, lo vedremo accadere. The Walking Dead sarà il film di zombie che non finisce mai. O che almeno continua per un bel po’ di tempo…”.
Illustrata inizialmente da Tony Moore e in seguito da Charlie Adlard, la storia di un uomo come tanti, l’agente Rick Grimes, catapultato senza cognizione di causa da un mondo ovattato felice (casa, famiglia, lavoro, amici) ad un universo ostile, sconosciuto, dove gli zombi diventano ala fine riflesso di umani orrori, tocca momenti di pathos estremi, di sviluppi psicologici non banali arrivando a scegliere le strade meno battute in un filone, come quello dei morti viventi, ormai arido e prevedibile. E’ questa la differenza dell’opera di Kirkman rispetto alle arie imitazioni su carta: i sentimenti. Un’operazione simile a quella che aveva svolto a metà anni 70 il nostro fumettista Giancarlo Berardi con Ken Parker, un western anomalo rispetto allo standard dei vari Tex, vicino ai nuovi filoni umani alla Soldato Blu, ma ancora diverso, più vicino ad una dimensione di intimismo personale che si colora di universale nel raccontare un mondo come rappresentazione di sentimenti frastagliati e variegati. Lo stesso fa Kirkman, importa poco che i suoi personaggi si muovano in scenari già battuti da Romero a Danny Boyle, non si aspetta la scena di cannibalismo per dire con disgusto “Oh mio Dio” o il gatto lanciato dal regista di turno in un’inquadratura per essere spaventati, fa più male il tradimento di un amico del morso di uno zombi. Vale un po’ la barzelletta raccontata da Jason Lee a Ben Affleck in In cerca di Amy di Kevin Smith:
“C’è un incrocio stradale e in mezzo una banconota da 100 dollari. Da una parte abbiamo una donna che vuole bene a tutti, affettuosa, non arrivista, generosa… Lesbica! Dall’altra parte una sempre incazzata con gli uomini, che li vorrebbe uccidere… la chiamerò “Ciucciafighe”. Di Lato troviamo il coniglietto pasquale e dall’altro Babbo Natale. Ora chi arriva tra tutti e quattro alla banconota da 100 dollari? La lesbicaccia odia uomini! Perché gli altri tre non esistono!”.
Quello che fa più male è il reale, l’irreale con tutte le sue alternative aberranti, le idee più crudeli, non può realmente toccarci a livello emotivo, è solo un escamotage darwiniano di selezione naturale per renderci più vicino non al modello aristotelico di animale politico (e quindi sociale), ma a quello pufendorfiano di uomo sociale per necessità perché nell’innato tenderemmo all’autodistruzione. Ecco che il mondo che ci si presenta dopo un coma inatteso è quello dell’apocalisse, con città abbandonate, con gruppi di tirannia bestiale, con un ritorno al medioevo più oscuro. Alla fine quello che Kirkman sembra dirci è quello che ci rende ancora umani sono solo i sentimenti. Gli zombi questa volta restano dietro le sbarre ad osservare un punto di vista inedito di questo strano horror, un po’ come noi faremmo seduti comodi davanti alla tv nella precarietà di una vita che ci sembra intoccabile.
La serie a fumetti
The Walking dead conta ormai più di 88 volumi, ma ogni storia è stata raccolta in albi antologici. In Italia le singole storie sono uscite solo in quest’ultimo formato e a cadenza indecifrata escono nelle fumetterie.
Le storie pubblicate sono le seguenti:
- The Walking Dead, vol. 1: Giorni perduti
(The Walking Dead, book 1: Days Gone Bye) raccoglie gli albi originali dal nr. 1 al nr. 6, è apparso per la prima volta in USA nel maggio 2004, e in Italia nel giugno 2005. - The Walking Dead, vol. 2: Il lungo cammino
(The Walking Dead, book 2: Miles Behind Us) raccoglie gli albi originali dal nr. 7 al nr. 12, è stato pubblicato in USA nel novembre 2004 e in Italia nell’agosto 2006. - The Walking Dead, vol. 3: Al sicuro dietro le sbarre
(The Walking Dead, book 3: Safety Behind Bars) raccoglie gli albi originali dal nr. 13 al nr. 18, è stato pubblicato in USA nel maggio 2005 e in Italia nel gennaio 2008. - The Walking Dead, vol. 4: La forza del destino
(The Walking Dead, book 4: The Heart’s Desire) raccoglie gli albi originali dal nr. 19 al nr. 24, è stato pubblicato in USA nel novembre 2005. - The Walking Dead, vol. 5: La miglior difesa
(The Walking Dead, book 5: The Best Defense) raccoglie gli albi originali dal nr. 25 al nr. 30, è stato pubblicato in USA nel settembre 2006. - The Walking Dead, vol. 6: Questa vita dolorosa
(The Walking Dead, book 6: This Sorrowful Life) raccoglie gli albi originali dal nr. 31 al nr. 36, è stato pubblicato in USA nell’aprile 2007. - The Walking Dead, vol. 7: La calma che precede
(The Walking Dead, book 7: The Calm Before) raccoglie gli albi originali dal nr. 37 al nr. 42, è stato pubblicato in USA nel settembre 2007. - The Walking Dead, vol. 8: Nati per soffrire
(The Walking Dead, book 8: Made to Suffer) raccoglie gli albi originali dal nr. 43 al nr. 48, è stato pubblicato in USA nel giugno 2008. - The Walking Dead, vol 9: Qui restiamo
(The Walking Dead, book 9: Here We Remain) Raccoglie gli albi originali dal n. 49 al n. 54 ed è stato pubblicato negli Stati Uniti d’America nel gennaio 2009.
Restano inediti per ora:
- The Walking Dead, book 10: What We Become
Raccoglie gli albi originali dal nr. 55 al nr. 60, è stato pubblicato in USA nell’agosto 2009 - The Walking Dead, book 11: Fear the Hunters
Raccoglie gli albi originali dal nr. 61 al nr. 66, è stato pubblicato in USA nel gennaio 2010. - The Walking Dead, book 12: Life Among Them
Raccoglie gli albi originali dal nr. 67 al nr. 72, è stato pubblicato in USA nell’agosto 2010. - The Walking Dead, book 13: Too Far Gone
Raccoglie gli albi originali dal nr. 73 al nr. 78, è stato pubblicato in USA nel novembre 2010. - The Walking Dead, book 14: No Way Out
Raccoglie gli albi originali dal nr. 79 al nr. 84.
Esiste pure un romanzo ispirato all’opera fumettistica, The Walking Dead Compendium Volume 1, naturalmente da noi inedito, scritto sempre da Kirkman.
httpv://www.youtube.com/watch?v=lhhQRkvcJQ4