E’ autore di svariati romanzi thriller/horror/fantasy, pubblicati spesso presso case editrice indipendenti, fino al suo esordio con la Fazi Editori, che ha pubblicato “Il giocattolaio”, in libreria da pochi mesi, e da noi recensito. Stefano si è reso disponibile per una breve intervista, in cui ci rivela un po’ di sé come scrittore e come uomo.
Tutti coloro che conoscono Giovanni Modica, ne avranno sicuramente apprezzato il saggio dedicato al film Sette Note in Nero di Lucio Fulci, pubblicato nel 2008 dalla defunta (purtroppo) Morpheo Edizioni. Sulla falsa riga di quest’opera, l’autore si muove per il suo nuovo lavoro, stavolta dedicato a un altro classico della cinematografia di genere italiana: L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento, primo volume di tre in cui Modica analizzerà la cosiddetta trilogia zoologica, affrontando anche Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio.
Tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film e scritto sotto pseudonimo, questo romanzo nella vasta e popolarissima carriera letteraria di Dean Koontz, rappresenta un episodio misconosciuto, ma assai particolare.
In più di un’occasione lo stesso scrittore ha ammesso senza tanti giri di parole di aver accettato di scriverlo solo per il lauto compenso che ne derivava, pur trovando intrigante la sfida di trasformare un film in un libro, anziché il contrario, come sempre avviene. Il Tunnel dell’Orrore in realtà deve poco o nulla alla pellicola di Tobe Hooper. Koontz infatti crea un romanzo in gran parte nuovo, indipendente e per giunta più avvincente e spaventoso del film stesso.
Due investigatori privati, colleghi nel lavoro e fidanzati nella vita, indagano sulla sparizione di una ragazza in un paesino sperduto da qualche parte nella profonda America del nord. Quasi subito lei viene rapita a sua volta e lui quasi ucciso; lentamente si fa strada l’agghiacciante rivelazione: le donne vengono rapite per crudeli esperimenti. Tutto questo potrebbe condurre a scene splatter, porno torture e magari anche slasher. E invece no.