Quando un film – dopo vent’anni – è ancora un culto generazionale.
Ci sono pochi film che riescono ad entrare nell’Olimpo dei “tormentoni” cinematografici mondiali come Il Corvo. Chiunque, almeno una volta nella vita, ha sentito parlare delle avventure di Eric Draven che torna in vita dall’aldilà per regolare i conti con gli assassini suoi e della sua amata. Quasi tutti hanno visto il film di Alex Proyas almeno una volta nella vita (se non più d’una, ovviamente). In tanti, tantissimi, hanno pianto la morte prematura di un grande talento come Brandon Lee, venuto a mancare proprio durante le riprese. E nessuno, forse, può contestare in alcun modo il fatto che, a quasi vent’anni di distanza, Il Corvo è ancora un film di culto, un manifesto generazionale, una splendida storia d’amore, ma anche – e soprattutto – uno degli horror meglio riusciti degli ultimi 20 anni, per ambientazioni, musiche, messinscena e, perché no, interpretazioni.