Tutto è nato dal clamore creato in rete da uno dei presunti poster promozionali di Teeth.
Che ci fosse marketing brillante e marketing dozzinale, è cosa risaputa. Che il viral marketing invece potesse essere qualcosa di diverso da una nauseante accozzaglia di incomprensibili documenti audio/video e marchette on-line è cosa assolutamente nuova (vero Abrams?). Che a dimostrarcelo fosse una pellicola dedicata a una vagina zannuta, ha dell’incredibile.