Ebbene, sappiate che è da poco uscito in Italia un nuovo titolo che porta la sua firma. Trattasi de “Il traghettatore”, romanzo con impianto horror “classico” spruzzato di humour nero.
Può prevalentemente interessare i fans della vecchia serie televisiva o quelli del film/remake di Burton (detto tra parentesi, due realtà ben distanti tra loro).
Edito in patria agli inizi del Novecento, neanche la fama del suo autore lo ha evidentemente reso sufficientemente interessante, fino ad oggi, per il pubblico nostrano. “Il mistero del mare” è in effetti un romanzo atipico, soprattutto se visto nell’ottica della classificazione più comune che Stoker gode per via del Conte transilvano e di gran parte delle sue opere più famose, ovvero narrazione gotica/horror (horror in termini ottocenteschi, ma pur sempre horror).
Siamo alle prese con un indie scialbo che racconta di un piccolo paese improvvisamente invaso da un’orda di creature un po’ demoni e un po’ vampiri. Sguinzagliati dal perfido stregone Mathias (Brad Dourif, Bambola Assassina, Dune), gli esseri puntano dritto verso la casa di Sarah (Hallee Hirsh) e della sua acida matrigna, ma dove c’è una fanciulla in difficoltà c’è anche il cavaliere di turno.