Uno dei romanzi più inquietanti che siano stati scritti, ispiratore dell’omonimo capolavoro di Roman Polansky.
Trelkovsky ha bisogno di un posto dove stare e, dopo varie ricerche infruttuose, riesce a trovare una sistemazione in linea con le sue ristrette possibilità economiche. Un appartamento si è liberato da poco per via di una disgrazia: l’inquilina, una giovane di nome Simonetta Choule, è morta suicida senza apparente motivo. Dopo aver preso possesso del nuovo alloggio, Trelkovsky inizierà a capire il perché del gesto disperato della ragazza: i vicini l’hanno spinta a farlo e anche lui dovrà lottare se non vorrà finire allo stesso modo. Roland Topor è stato un pittore, uno sceneggiatore, un vignettista e persino un attore, quasi nessuno però si ricorda che ha anche firmato questo romanzo horror straordinario, scritto quando aveva 26 anni. “L’inquilino stregato” (questo è il titolo originale) ha ispirato il famoso film di Roman Polansky e ha tinto la vita condominiale di un nero tenebroso e angosciante.