Tra tanta produzione horror che affolla le librerie, ogni tanto riscoprire i classici è buona cosa. “La notte di Villa Diodati” ci offre una di queste imperdibili occasioni.
In un unico volume possiamo infatti rileggere (perché si spera che ogni amante dell’horror che si rispetti li abbia affrontati almeno una volta nella sua vita) due capisaldi del genere: “Il vampiro” di Polidori e “Frankenstein” di Mary Shelley, in questa edizione accompagnati dalla preziosissima prefazione di Danilo Arona e da un frammento di prosa byroniana, “La sepoltura”, che fu concepito in quella stessa terribile notte in cui, si potrebbe quasi dire, nacquero l’horror e la fantascienza tout court.