Avati, così come Bava Jr e Argento, tenta di rendere il suo stile più moderno e, se da una parte utilizza elementi tipici del suo cinema dall’altra tenta di sfornare un prodotto meno riflessivo e più dinamico rispetto ai precedenti.
Riguardo la rinascita dell’horror italiano, credo si possa essere piuttosto ottimisti. Non solo perché un’agguerrita schiera di giovani registi compatrioti che gioca col terrore si sta facendo largo; ma anche perché molti dei grandi vecchi stanno timidamente tornando al nostro genere prediletto.