Opera dal grande fascino, scritta benissimo, ma imperfetta.
Leggere il libro di Cristiana Astori, Tutto quel nero, è uno strano viaggio, onirico, surreale, fuori dagli schemi, un’opera sfilacciata nelle sue due anime, quella commerciale e quella personale, ma anche preziosissima nel panorama della letteratura usa e getta da edicola. Pur uscendo per Giallo Mondadori infatti non si ha la sensazione di leggere la variante di un Harmony per assetati di mistero, ma un vero libro, come ai bei tempi di autori come Ellery Queen, Edgar Wallace e Agatha Christie.