Un’idea lasciata languire fino all’anno scorso, quando al semi-esordiente sceneggiatore Daisuke Hosaka venne affidata la stesura di uno script che “non fosse la tradizionale storia sulle case infestate, condita con sangue e elementi gratuiti“.
A tre anni di distanza dalla sua ultima prova in campo horror, Takashi Shimizu ha organizzato un ritorno ai brividi con il botto, mettendo mano al primo esempio di live-action 3D mai visto in Giappone.