Nel 1972, Wes Craven aveva sconvolto le platee con L’ultima casa a sinistra, il film che codifica la struttura del rape & revenge (“stupro e vendetta”). Nel 1978, l’esordiente Meir Zarchi dirige un’altra pietra miliare del genere, Non violentate Jennifer (nell’originale Day of the woman, poi cambiato in I spit on your grave, “sputo sulla tua tomba”), feroce e disturbante quanto il capostipite, e proprio per questo motivo pluricensurato.
1978: qualche anno dopo L’Ultima Casa A Sinistra, infiniti anni prima del proliferare indiscriminato del torture porn. Meir Zarchi coglie l’attimo e scrive e gira Non Violentate Jennifer (traduzione col “non” modaiolo di un più pittoresco I Spit On Your Grave), che al film di Craven e al suo schema stupro&vendetta deve praticamente tutto. Nonostante la scarsa inventiva ed alcune autorevoli ed affossanti critiche (Roger Ebert lo etichetta come il peggior film di sempre), diventa un piccolo cult. 2010: il torture porn dilaga, i remake pure. Tempo di rifare Jennifer, Ebert si rassegni!