Basta vampiri, zombi, fantasmi. Sì, ancora una volta, alle atmosfere dense di tensione e di inquietudine.
Solo che stavolta l’orrore, secondo Lindqvist, si cela tra le pieghe di una quotidiana follia, tra vite apparentemente ordinarie, in cui l’incubo si nasconde nei rapporti familiari, nel disagio giovanile, nella distorsione di un mondo preda del luccicore della fama più effimera e nell’illusione di internet, la grande rete che ci rende tutti, anche solo per un attimo, piccole stelle.