Tom Cruise e la United Artists hanno improvvisato una joint venture intascando a tempo di record i diritti per lo sfruttamento cinematografico del lavoro.
Il suo coraggioso romanzo/inchiesta Dolci Colline di Sangue ha presto presentato il conto: economicamente e penalmente, Mario Spezi ha pagato a caro prezzo – leggi 23 giorni di libertà con l’accusa di depistaggio – le sue personali teorie sui fattacci del Mostro di Firenze. Poi è arrivato il successo americano. E Tom Cruise.