È difficile dire qualcosa di nuovo nel mondo dei mockumentary: la Asylum ci prova lo stesso, tentando il “secondo livello”. Ma senza riuscirci.
La nota casa di produzione, famosa per i suoi cloni di blockbuster, a volte esilaranti, ci riprova, confezionando l’ennesimo “documentary movie”, e cercando di unire le trame di [REC], Paranormal Activity e il primo Predator. Come sa bene chi segue questo genere, il falso documentario, magari costruito sul “found footage”, il “filmato recuperato”, ha l’indubbio vantaggio di giustificare gli errori di ripresa che, anzi, diventano un elemento fondamentale per rendere autentici i vari take.