Si tratta di un prodotto che alterna momenti di grande maestria, ad alcuni un po’ meno riusciti; ma che, in definitiva non lascia l’amaro in bocca.
Mettetevi tranquilli: Il Cartaio è solo un brutto ricordo; questa volta il nostro Dario Argento riesce a dimostrare una ritrovata sicurezza (non priva di imperfezioni tuttavia) che da anni pareva più o meno smarrita. La terza madre è un Argento DOC, con tutti i pregi e i difetti che hanno accompagnato la carriera dell’artista romano e, nonostante l’accoglienza altalenante e discordante che inevitabilmente verrà riservata a tale prodotto (inadatto a certi palati), il fan e il simpatizzante potrà respirare una bella boccata d’ossigeno. Perché Argento è tornato in forma, ha ritrovato la voglia di fare e, questo, non può negarlo nessuno.