Non aprite quella porta, soprattutto se vi trovate in zona Valle del Lanza. Se poi proprio volete aprirla, vi ritroverete tra le mani una discesa agli inferi che difficilmente vi potrà lasciare indifferenti.
Il romanzo di Raffaele Dori forse non sarà per tutti i palati, visto l’argomento trattato, ma merita quanto meno l’attenzione dei lettori più smaliziati in ambito “forti dosi di adrenalina”, principalmente perchè la sua scrittura è intrisa di quella sensibilità grandguignolesca assai rara sul suolo italico, dettaglio per il quale, purtroppo, nel 2012 siamo ancora costretti a sorprenderci.