Antonio Tentori seleziona settanta pellicole di registi che hanno fatto la storia dell’horror italiano, da Mario Bava a Lucio Fulci, fino a Pupi Avati.
Anni ’70: Matteusz Gdula mette a punto un metodo di studio della recitazione basato su tecniche oscure ed estreme, al fine di portare alla luce il vero talento dai suoi allievi. Alcuni studenti muoiono, Gdula si toglie la vita e il metodo viene vietato. Oggi: Stella, studentessa di recitazione ambiziosa ma dallo scarso talento, viene accettata alla Scuola “Matteusz Gdula”: il bizzarro e macabro mondo che si nasconde dietro l’accademia non tarderà a manifestarsi.
Si intitola Dario Argento e il gatto dalle molte code, edito da Profondo Rosso e scritto da Giovanni Modica, astro nascente della critica letteraria orrorifica di cui ricordiamo il soprendente esordio dedicato a Lucio Fulci, Sette note in nero pubblicato nel 2008 dalla Morpheo editore e il successivo Dario Argento e L’uccello dalle piume di cristallo, che con il volume in questione farà il paio in attesa di un terzo lavoro su Quattro mosche, che a questo punto ci aspettiamo.