“Quella di sviluppare un progetto partendo dal rinchiudere un singolo attore all’interno di un cerchio magico disegnato sul pavimento, circondato da demoni e dallo struggente ricordo dell’ amata, è una sfida che non ho potuto rifiutare“.
Si chiama Lo, ed è una pellicola orgogliosamente folle, girata in tre giorni, con un budget ridicolo e grotteschi esseri antropomorfi nei panni dei protagonisti. Ed è l’ultima, onirica fatica-lampo dell’americano Travis Betz, già regista dell’indipendente Joshua (2006).