Liz Jensen ci racconta l’Apocalisse più noiosa della storia della narrativa, fatta solo di dati, teorie scientifiche e fanatismi religiosi.
Saranno gli ultimi presunti casi di cannibalismo o la profezia Maya, ma sta di fatto che ormai le produzioni letterarie dedicate all’Apocalisse in tutte le sue forme si moltiplicano giorno dopo giorno. Un discorso è, però, quando la fine del mondo viene raccontata in maniera adrenalinica e avventurosa, creando nel lettore una vera e palpabile sensazione di angoscia, una cosa è invece, come nel caso di L’ultima profezia di Liz Jensen, quando l’Apocalisse è un inutile sciorinare di dati, teorie scientifiche e fanatismi religiosi.