Scrive Borges nel Manuale di Zoologia fantastica (traduzione di Franco Lucentini, Einaudi, 2010) che «Golem si chiamò l’uomo creato tramite combinazioni di lettere; letteralmente la parola significa “una materia amorfa o senza vita”».
I saccheggi operati dalla letteratura e dal cinema nei confronti delle religioni del libro, inutile ricordarlo, sono stati numerosi, anche se alcuni commessi con estrema abilità. Tra questi c’è sicuramente il caso di Gustav Meyrink, scrittore ed esoterista austriaco, che riprende la vecchia leggenda praghese del Golem per offrirla ai posteri in una chiave meno tradizionale, mascherandola, al contempo, da romanzo fantastico.