Opera prima dell’australiano Will Elliot, La città dei clown si propone come un’architettura barocca fatta di incubi, mondi paralleli e figure orrorifiche.
Il Clown, nella sua essenza; viene ri-visitato come immagine demoniaca dal Male e la sua propensione al “far ridere”, diventa istigazione alla sofferenza. Metafora caustica e violentissima della “società dello spettacolo”, il libro di Elliot scorre via come un bicchiere di acqua fresca.