Il naturale senso di elettrica attesa che monta nelle prime battute della pellicola perde presto tutto il proprio carico esplosivo quando ci si rende conto che Book of Blood ha una certa qual forma barkeriana nelle intenzioni ma ne è priva della sostanza fondante.
Secondo una certa corrente di pensiero, la nostra realtà è segretamente attraversata dalle cosiddette highways, punti di incontro tra il nostro mondo ed il regno dei morti, zone franche dove le due dimensioni, toccandosi, rendono possibile la trasmigrazione degi rispettivi abitanti dell’una nell’altra e viceversa e dove, banalmente, tutto può succedere.