Parlare di Jesus Franco ancora, dopo la miriade di libri e pubblicazioni sull’argomento, i cui migliori restano l’enciclopedico Obsession di Tim Lucas, El sexo de l’horror di Carlos Aguilar (tradotto tra l’altro pure in italiano) e il doppio dossier della rivista Nocturno cinema, non avrebbe davvero senso. Purtroppo ci è arrivata la notizia della morte dello zio Jess, dopo alcuni giorni di coma per ictus celebrale, quindi è doveroso un ultimo ma sentito saluto. Con lui se ne va un pezzo del glorioso cinema di serie B, insieme ai vari lutti, recenti o meno, di Lucio Fulci, Joe D’Amato o Jean Rollin, rendendoci inevitabilmente vecchi e soli, noi che siamo cresciuti con quegli horror brutti e cattivi.
Leggere il libro di Cristiana Astori, Tutto quel nero, è uno strano viaggio, onirico, surreale, fuori dagli schemi, un’opera sfilacciata nelle sue due anime, quella commerciale e quella personale, ma anche preziosissima nel panorama della letteratura usa e getta da edicola. Pur uscendo per Giallo Mondadori infatti non si ha la sensazione di leggere la variante di un Harmony per assetati di mistero, ma un vero libro, come ai bei tempi di autori come Ellery Queen, Edgar Wallace e Agatha Christie.