Ivan Zuccon è senz’altro uno degli autori più interessanti del nostro panorama indipendente e anche uno dei più sfortunati.
Pensiamo alla distribuzione e fruizione di opere dell’underground italico, l’Ubaldo Terzani di Gabriele Albanesi, lo Shadow di Federico Zampaglione, il Custodes bestiae di Lorenzo Bianchini, horror reperibili senza problemi sugli scaffali delle videoteche. I film di Zuccon no, di loro si tessono le lodi, sono argomenti di discussione nei forum, ma per vederli bisogna rivolgersi paradossalmente all’Estero. La filmografia di questo regista in Italia è un po’ un’araba fenice, una pietra filosofale, l’Eldorado di Cortés e Pizarro dove al posto di oro e vita eterna si celano meraviglie d’orrore fantastico.