Dopo l’enciclopedico 22/11/63, Stephen King torna con una storia che ci riporta nel suo universo letterario, tra amicizia, coraggio e un pizzico di incoscienza.
Mentre in rete impazza il dibattito su se sia più giusto definirlo “Il re dell’horror” o semplicemente “Il re”, Stephen King, assolutamente disinteressato all’argomento, continua a scrivere libri, preoccupandosi soltanto di farlo nella maniera migliore. Con Joyland, appena uscito in Italia con Sperling & Kupfer, ci troviamo di fronte a un romanzo che gli appassionati difficilmente dimenticheranno, una di quelle storie che hanno fatto la fortuna di King e che non possono e non devono essere etichettate in nessun modo, nonostante il tira e molla tra chi vorrebbe farlo passare per una crime novel e per chi ne rivendica l’origine horror.