Riedizione aggiornata e arricchita della raccolta “Madre Mostro”, uscita nei lontanissimi anni ’90 per la ACME, “L’incubatrice” è un concentrato di violenza, purulenza (del corpo e dell’animo), incubi, e di un buio denso e soffocante che impedisce ad ogni tipo di speranza di germinare, amplificando così la beffa di un’idea di nascita totalmente deviata. Anche il nuovo titolo richiama, non a caso, la maternità, forse con un’accezione più tecnica, e quindi più fredda e spiazzante.
Dal 6 giugno avremo il piacere di trovare in versione ebook anche Paolo Di Orazio con “L’incubatrice”, raccolta che contiene le opere già pubblicate nel 1991 in “Madre Mostro” più un inedito, tutti rivisti, aggiornati e in un pratico formato digitale dall’interessantissimo prezzo (il che non guasta mai, in questi tempi di crisi).
Sullo sfondo di un’apocalisse schizzoide e allucinata, Fantelli racconta con episodi brevi, frammentati, un misto di pagine di diario, riflessioni, poesie e canzoni, le vite parallele di sei personaggi, strutturando, con uno stile estremamente giovane e impregnato di cultura underground, una visione corale della fine del mondo.
Approdato felicemente ai lidi della letteratura di più ampio respiro, dopo un paio di antologie personali, Fantelli decide di affrontare l’impresa di petto, miscelando tematiche cupe e ai limiti dell’onirico sullo sfondo di un mondo sull’orlo dell’Apocalissi.