Il regista di Saw accompagna il grande pubblico in un viaggio all’insegna del cinema horror, svelando trucchi, segreti e raccontandoci quali sono gli ingredient giusti per fare del buon cinema. Horror o thriller che sia
Incontrare James Wan dal vivo ti porta quasi a mettere in dubbio che sia lui il regista di un masterpiece come Saw. Bassino, magrolino e con la faccia pulita, il regista un po’ malese e un po’ australiano sembra più un giovane appassionato di cinema e cultura geek, piuttosto che uno dei registi horror più interessanti degli ultimi anni. Ed è forse proprio questa la sua forza: la capacità di raccontare storie terrificanti con la purezza e la semplicità di un appassionato, senza fronzoli di troppo, ma con numerose citazioni degne di un’enciclopedia del terrore. Citazione, però, non imitazione: il giovane (pada)Wan sa il fatto suo e, soprattutto, sa come raccontarlo. Ne è la prova Insidious, piccolo capolavoro cinematografico distribuito in Italia per conto di Filmauro, che racconta di case infestate come nella migliore tradizione cinematografica horror del passato, con uno stile classico, calibrato eppure ad alta, altissima tensione.