Narrato attraverso la tecnica del found footage e diretto dall’esordiente Josh Trank, il film si configura presto come la scoperta del fascino che il potere ha sulle menti umane.
Il talento, forse, si eredita insieme alle catene del DNA, ma non tutti hanno ne una predominanza così forte da renderla una caratteristica evidente del proprio patrimonio genetico. John Landis, il primo accanito fautore degli effetti speciali, colui che mostrò “in diretta” la trasformazione di un uomo in un licantropo (mi riferisco, ovviamente, alla celeberrima sequenza di Un lupo mannaro americano a Londra), ha sicuramente trasmesso al proprio figlio, Max Landis, la passione per il cinema e per gli accostamenti azzardati di generi diversi.