Non è da tutti i giorni imbattersi in un azzardo cinematografico del calibro di Sand Sharks. Lungi dall’esser metafora, il film parla DAVVERO di un’evoluta specie di squalo che trascende la propria natura e impara a nuotare agilmente nella sabbia diventando così inarrestabile anche fuori dalle acque oceaniche.
Sono passati tre anni dagli avvenimenti narrati nel primo film (e tre anni intercorrono anche tra l’uscita delle due pellicole, rispettivamente del 1985 e del 1988), dove il teenager appassionato di horror, Charley Brewster (William Ragdsale, I segni del male) e il pittoresco ammazzavampiri della tv, Peter Vincent (Roddy McDowall, Il pianeta delle scimmie), erano riusciti a sconfiggere e uccidere il nuovo vicino di Charley, il raffinato e misterioso Jerry Dandridge, in realtà sanguinario vampiro. In questi tre anni una serrata terapia psicoanalitica ha persuaso Charley a credere che i vampiri non esistano e che i tragici avvenimenti che ricorda siano frutto di una trasfigurazione della realtà operata dalla sua mente.